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Quando la mente…

3 appuntamenti per parlare di come l’attenzione all’identità permette di dare risposte concrete per migliorare la vita dell’individuo

 

È sorprendente osservare il grande potere che ha la mente umana nel condizionare il corpo sia in relazione agli eventi avversi sia relativamente alla capacità di rinnovarsi continuamente e di gestire la quotidianità.


Il filo rosso che ispira questa rassegna è la MENTE dell’uomo còlta nella sua unicità e originalità, indagata da molteplici punti di vista per far comprendere come l’attenzione alla singolarità e all’identità di ciascuno permetta di adattare gli spazi, ridurre lo stress e rinnovare il concetto di accessibilità.

L’atteggiamento progettuale che muove da questa premessa sta dimostrando come un approccio orientato alla comunità in senso ampio sia capace di dare risposte al bisogno concreto di ogni individuo di essere accolto e riconosciuto, e migliori sensibilmente anche la vita di chi è considerato “sano”.

Ecco che il tema della Friendly Community – oggi riferita soprattutto alla persona affetta da demenza – si amplia di prospettive che vanno oltre quelle orientate a una specifica categoria, per abbracciare le esigenze della collettività e creare una città “amica” di tutti.

La rassegna Quando la mente… intende affrontare il tema con gli occhi di chi va oltre la malattia per sostenere che è possibile migliorare la qualità della vita con un approccio che guarda prima alla persona nella sua complessità e totalità e poi alla malattia.

Conferenza presso il Centro Congressi Confartigianato – Via Fermi 201, Vicenza
Relatori: Marco Trabucchi – Giuseppe Vignato
ore 18.00 – aperto al pubblico

Come relazione, attenzione alla persona, cura dell’ambiente possono modificare la percezione dei luoghi di cura.

Al centro del dibattito l’umanizzazione delle cure grazie ad approcci innovativi in grado di accogliere e condurre il paziente in un ambiente apparentemente ostile e fonte di stress.

Spesso, infatti, l’ambiente sanitario può scatenare eventi stressanti nel paziente che, già provato dalla malattia, si trova a dover fronteggiare diversi aspetti dovuti alla sua nuova condizione: il luogo sanitario inteso come ambiente fisico e sociale; il rapporto con il personale sanitario; le paure, il conseguente bisogno di rassicurazioni e infine, in alcuni casi, i problemi psicologici legati alle malattie concomitanti.

In questi ultimi anni si è rivelata necessaria un’umanizzazione delle cure esplicate in esempi illuminati come: ospedali senza dolore, ambienti sanitari adatti ai bambini, luoghi di cura in grado di attenuare stati confusionali (delirium) e disturbi comportamentali, come l’aggressività, che portano a uno scollamento dalla realtà.

A questi ambienti friendly si associa la conseguente necessità di adottare un approccio capace di guardare alla persona nella sua interezza, rispettandone i sentimenti, le conoscenze e le credenze rispetto al proprio stato di salute e andando oltre l’intervento sanitario che cura una pura patologia.

Ecco, dunque, dimostrato come un ambiente accessibile, accogliente, rassicurante e familiare, associato a un approccio medico empatico e umano, offra un beneficio tangibile al paziente e ponga l’accento sulla necessità, e sull’utilità terapeutica, di definire il concetto di qualità nella relazione tra medico e paziente.

 

Conferenza presso il Centro Congressi Confartigianato – Via Fermi 201, Vicenza
Relatori: Marcella Gabbiani – Andrea Stella – Cristian Veller
ore 18.00 – aperto al pubblico

L’imprenditoria mette al centro la persona.

L’evento, patrocinato anche da ALA – Assoarchitetti, sarà l’occasione per discutere del valore aggiunto di una progettazione che ha come fulcro l’attenzione all’accessibilità estesa per ideare soluzioni che migliorano la nostra vita. 

Sarà l’imprenditoria a parlare attraverso la voce dell’Architetto Marcella GabbianiDirettore del Premio Dedalo Minosse – e degli imprenditori Andrea StellaPresidente dell’Associazione Spirito di Stella – e Cristian Veller – Presidente della categoria ICT di Confartigianato Vicenza (Gruppo 100100) – tra gli antesignani degli “artigiani digitali”, i cosiddetti “makers”, moderati da Ilaria Rebecchi giornalista e Direttore di Sgaialand Magazine.

E’ ormai ampiamente dimostrato che un progetto, capace di tener conto delle esigenze di tutte le categorie di utenza, produca un vantaggio per tutti, grazie agli standard qualitativi superiori con cui viene progettato ma, soprattutto, perché frutto di un approccio in grado di mettere la persona al centro del progetto stesso, sia esso concepito in ambito tecnologico, sociale, educativo, architettonico, lavorativo, ecc.

Progettare accessibile è sostanzialmente ideare ambienti, edifici, spazi, oggetti, facili da utilizzare, percorrere, usare e conoscere”, come spiega l’architetto Marcella Gabbiani. “Non conta la dimensione del progetto, ma il processo che lo genera. Qualsiasi manufatto è realizzato per le persone e pertanto lo sforzo di ciascun architetto è quello di tenere conto delle esigenze degli utenti, delle loro capacità e aspirazioni. Questo atteggiamento non ostacola la libertà creativa, ma può anzi diventare un utile sistema di vincoli e paletti, attraverso i quali articolare l’idea progettuale”.

Un esempio concreto che va nella direzione dell’accessibilità è il catamarano “Lo Spirito di Stella”, primo esempio al mondo completamente accessibile a qualunque utente e che ha da poco portato a termine la traversata oceanica per il progetto “WoW-Wheels on Waves”.

Altro esempio arriva dalle ultime frontiere della digitalizzazione, dove la tecnologia si è spinta al punto da riuscire a leggere e decodificare l’attività cerebrale dell’individuo per poi metterla in connessione diretta con le macchine e far loro compiere delle azioni.

Le opportunità aperte da queste tecnologie possono sembrare fantascientifiche ma sono già realtà: basti pensare all’enorme miglioramento nella qualità della vita offerto a persone con arti amputati o disabilità motorie che possono così tornare a muoversi autonomamente e compiere gesti altrimenti non possibili.

 

Mostra Fotografica FIX ME – Volti ed esperienze del Progetto Sollievo INTESE

Anche in questo ultimo evento della rassegna Quando la mente… il filo conduttore è la persona con la sua identità, elementi su cui si articola la mostra fotografica e la performance che chiude l’evento la domenica.

Si dice spesso che siamo quello che mangiamo, la musica che ascoltiamo, i libri che leggiamo, i film che vediamo. Forse alla fine ciò che siamo e, soprattutto, la somma dei ricordi che vivono dentro di noi, stratificati nella memoria. È difficile immaginare come ci si possa sentire a non ricordare cose, persone, parole, e con un processo empatico fuori dell’ordinario, i fotografi che hanno partecipato a questo progetto, hanno cercato di comprenderlo, prima, per raccontarcelo, poi.

Cinzia, Davide, Filippo, Rita e Doris dell’Associazione Frequenze Visive di Vigonovo (VE) si sono messi in gioco, hanno ascoltato testimonianze, conosciuto persone, si sono emozionati e ognuno, con la propria sensibilità, ha cercato di traslare questa esperienza personale, dal vissuto interiore alle immagini.
Sono stati coinvolti dall’Associazione Rindola – Centro Medico e dal Comune di Vigonovo nel progetto In.te.se: percorsi riabilitativi strutturati per persone affette da demenza in fase iniziale che, condividendo pensieri, emozioni, vissuti imparano a gestire la quotidianità.
Attraverso questa esperienza i fotografi hanno scoperto che la vita esiste e continua sempre, e che in fondo siamo comunque collegati gli uni agli altri, anche se a volte lo dimentichiamo, noi per primi “i cosiddetti sani”.

Ne è nato è FIX ME, un racconto veramente profondo e multistratificato: un po’ come lo è la memoria.

Si può osservare la sequenza delle fotografie e comprendere quello che succede settimanalmente all’interno del progetto “In.te.se”. Poi si può scendere più in profondità e osservare come, non solo ogni fotografia racchiuda una storia, ma come queste fotografie tutte insieme diano vita a un vero racconto mozzafiato da leggere dall’inizio alla fine.
A un livello ancora più profondo e simbolico, il racconto si snoda nella successione tra il pieno e il vuoto d’immagine, tra inquadratura larga e il dettaglio.
Simbolicamente tale successione mima l’alternanza tra una memoria che c’è e non c’è, tra un prima – in cui esistono parole e nomi che definiscono persone, oggetti e luoghi – e un dopo – dove ci si perde, all’improvviso, dentro dettagli di cui a volte “scappa” il nome.

FIX ME infine va oltre la mostra e si anima con uno spettacolo multimediale dove le immagini vengono impiegate, tradotte, teatralizzate e messe in scena unitamente al ballo e alla musica che, intrecciandosi, danno vita a una performance artistica emozionante.
La voce profonda di Vasco Mirandola, attore di teatro, ma anche di televisione e cinema con all’attivo un premio Oscar (nel’92 per Mediterraneo di Salvatores), poeta, creativo, giocoliere di parole e note, costruttore di sogni, si intreccia con le coreografie della danzatrice Samuela Barbieri.
Ad accompagnare gli artisti la musica di Mattatoio 5. A pieno titolo inseriti tra i gruppi più sperimentali attivi nel nostro territorio, non solo dal punto di vista musicale, combinano sonorità anticonvenzionali a immagini, effetti visivi e coreografie live per coinvolgere udito e vista in un’esperienza proiettata oltre il mero ascoltare.

INFO E CONTATTI
La Mostra e la performance sono a ingresso libero

Mostra
Dal 17 al 19 novembre 2017
Palazzo Cordellina, Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza – piano terra.
Orari: venerdì 18-20,30, sabato e domenica 10 – 18

Perfomance 
Domenica 19 novembre ore 16
Salone dalla Pozza al 2° piano di Palazzo Cordellina – Biblioteca Civica Bertoliana.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti e accessibile su prenotazione inviando una mail a rindola@centrorindola.it, info@fondazionevignato.it oppure telefonando al numero: 0444.023924

Quando la mente… si inserisce all’interno del più ampio carnet di eventi “Le stagioni dell’Alzheimer 2017: continuiamo a prenderci cura” promossa dal Polo Assistenziale Alzheimer – ULSS 8 Berica, Comune di Vicenza e IPAB di Vicenza.

La rassegna è promossa da: Centro Medico Rindola in collaborazione con Anap Confartigianato Vicenza (Associazione dei Pensionati), Fondazione Vignato per l’Arte, e Associazione Frequenze Visive, con la collaborazione di Sgaialand Magazine, come Media partner, e Auser – Associazione per l’Invecchiamento Attivo.