Accesso all’infinito e Piccoli pensieri
Una doppia personale di Antonia Trevisan a Vicenza

dall’8 dicembre 2023 al 15 gennaio 2024
PROROGATA FINO AL 31 GENNAIO 2024

 

Antonia Trevisan – artista nel profondo come solo chi produce arte per necessità – si ripresenta a Vicenza, sua città d’origine, con una bipersonale che mette in dialogo luoghi e attività dal comun denominatore: l’attenzione al benessere delle persone. Per l’occasione la Fondazione Vignato, in collaborazione con il Punto Ottico Humaneyes di Vicenza, dialogano attraverso il filo rosso dell’arte che vede le opere dell’artista esposte contemporaneamente nelle due sedi.

Medium e messaggio capace di migliorare la vita – questo per Trevisan rappresenta l’Arte, dalla cui pratica, fin da giovanissima, non può rifuggire per indagare e raccontare il mondo che la circonda.

Acuta osservatrice, personalità carismatica e comunicativa, filtra ogni suggestione che riceve con gli occhi della mente e del cuore, per restituirli sottoforma di racconto magico, in cui le emozioni sono tradotte dalla sua grande sensibilità nell’uso del colore e dall’abilità tecnica nell’impiego dei materiali più disparati.

Avvicinarsi alle opere di Antonia Trevisan non costituisce un passo difficile poiché la sua capacità analitica, e l’abilità a elevare universalmente le emozioni, consentono di ritrovarsi di volta in volta, e per un qualche vissuto emotivo, direttamente chiamati in causa dalla sua arte. Parimenti staccarsene è difficile per la capacità ipnotica che, specialmente alcune tele, hanno sull’osservatore.

Mondi altri continuano ad aprirsi uno sull’altro dietro porte appena celate tra le pieghe, nelle cuciture o negli innesti di materiale che Antonia, sapientemente e con grande precisione, lavora portando, chi è disposto a farsi condurre, in un viaggio che scava nel profondo e che emoziona.

La semplicità di un riverbero di luce riflessa nell’acqua della laguna veneziana, a lei così cara, o un intreccio di rami d’albero dei colli vicentini, diventano la scusa per una ricerca interiore in cui è il percorso stesso che pretende l’opera.

L’urgenza di raccontare un’emozione o un vissuto, provoca nell’artista un subbuglio emotivo che la impegna fisicamente, oltre che mentalmente, senza tregua, concedendo di tanto in tanto qualche distacco dal flusso creativo, utile per ripristinare il necessario e salutare allontanamento dall’opera dopo la sua genesi. Tutto per nutrire di nuova linfa vitale il bisogno di ricominciare daccapo.

Se negli spazi minimalisti di Punto Ottico Humaneys di Vicenza, il dialogo con la sua arte avviene attraverso una selezione di piccoli scrigni, ciascuno contenente una lettera a cuore aperto dell’artista – quasi una confessione intima e “strappata” da un diario segreto in cui l’artista si racconta – le opere esposte in Fondazione Vignato dilatano le dimensioni portando queste riflessioni su superfici più ampie, in cui il gioco dell’arte è un viaggio che segue tracce e fili che narrano storie.

In Fondazione Vignato la selezione di lavori della Trevisan, intitolata Accesso all’infinito, porta il dialogo con l’artista su un piano universale.

Le tele scandite da segni e graffi ora verticali, ora orizzontali, sono popolati di personaggi che talvolta si celano o si svelano, tanto nel segno pittorico, quanto per la complessità del portato emotivo di cui si fanno carico. Essi raccontano storie e lasciano l’immaginazione volare verso altre dimensioni in cui lo sguardo analitico della sfera emozionale si intreccia di continuo con gli accadimenti, gli incontri e le esperienze di vita.

Un percorso, quello proposto, che non solo racconta di sé, ma che anche un po’ di tutti noi, in un luogo come la Fondazione (che coincide con le sale d’attesa dello studio dentistico Vignato) in cui l’indagine emotiva dell’osservatore, spesso in attesa per intraprendere un trattamento medico, è parte fondamentale.

Ciascuno dei lavori esposti porta lo sguardo a perdersi in una trama di rinvii dove, la fitta dialettica dei segni e dei simboli, cattura l’osservatore in uno spazio fuori dal tempo.

L’invito di Antonia Trevisan è alla continua scoperta di un nuovo dettaglio per trovare, come in una sorta di caccia al tesoro, la tappa successiva del racconto celato tra velature, graffi e cuciture più o meno evidenti.

L’opera, consegnata dall’artista al pubblico, è così una continua scoperta che, al cambio di osservatore, muta il suo racconto magico.

Antonia Trevisan_Accesso all'infinito_Incontri

Antonia Trevisan, Incontri


Antonia Trevisan_Accesso all'infinito_Vita

Antonia Trevisan, Vita


Antonia Trevisan_Accesso all'infinito_Infinito

Antonia Trevisan, Infinito

Fondazione Vignato per l’Arte – Accesso all’infinito

La mostra apre al pubblico da lunedì 11 dicembre 2023

INGRESSO LIBERO

Orari di apertura:

lunedì – venerdì: 8.30 – 19

aperta sabato 16 dicembre: 9 – 12.30

www.fondazionevignato.it   |  info@fondazionevignato.it

tel. 0444401519

Biografia dell’artista

Nata a Vicenza, Antonia Trevisan, vive e lavora fra Vicenza e Venezia. Dopo la maturità e gli studi di Sociologia all’Università di Trento, insegna composizione grafica e fotografia nelle scuole medie nell’ambito della materia di educazione tecnica.

Nel 1988 crea il brand “Antonia Trevisan idee colore” con il quale progetta e realizza vetrate artistiche prestigiose.

La pittura, il collante che ha legato costantemente le sue diverse esperienze, è diventata visibile solo nel 2010 con la prima personale nel complesso monumentale di San Silvestro a Vicenza: “Tracce, l’ospitalità della materia”, un’indagine sul rapporto tra spiritualità e materia, cui segue, nello stesso anno, l’antologica presso la fabbrica Saccardo di Schio (VI).

Nel 2011 organizza le mostre personali dapprima a Treviso nella Casa dei Carraresi, e poi a Vicenza negli spazi modernissimi dell’architettura domestica di Carlo Scarpa per Ettore Gallo.

Infine, partecipa alla collettiva presso la Bevilacqua La Masa (VE) dove espone una delle opere ideate ad Hangzhou (Cina), ora nel museo della città, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Comitato Expo Venezia e da Hangzhou Cultural Brand Promotion intesa a valorizzare, attraverso il lavoro di cento selezionati artisti italiani, il territorio della città di Hangzhou.

Nel 2012 fra le tante iniziative si ricorda la mostra personale “Omaggio a Marietta Tintoretto”, presentata ai chiostri della Madonna dell’Orto (VE), nei luoghi che appartennero a Jacomo Tintoretto, con la grande opera in acciaio corten (150x300cm), che indaga la complessa personalità di Jacomo sullo sfondo dell’innocenza di Marietta bambina.

Nel 2013 presenta l’installazione “Synaptic Space” all’Officina delle Zattere (VE), creando un particolare percorso immersivo dove ha origine la prima connessione tra l’essere ed il proprio corpo, attraversando i paesaggi che riaffiorano dalla memoria.

Nel 2014, oltre a varie esposizioni a Venezia, Padova, Asolo, Genova e Firenze, nell’ambito del progetto culturale ideato da Franca Munari, in occasione del Congresso della Società Psicoanalitica Italiana, espone all’Università Statale di Milano “Gradiva”, un’opera in cui l’emblematica immagine della donna, “un caro volto” come ebbe a definirlo Freud, diventa il punto di incontro fra arte e psicoanalisi.

Nel 2015 in occasione dell’Expo Venice Acquae presenta, nello spazio espositivo El Magazen dell’Arte, la mostra “Bondless” che affronta il tema del legame e della libertà.

Nel 2016 è protagonista nel film “Cicatrices” di J. Ph. Assal e Olivier Horn, dedicato all’incontro fra l’artista ed il medico J. Ph. Assal, presentato al CICG di Ginevra al 6° Congresso Europeo della SETE che elegge l’opera dell’artista ad emblema del dialogo con il mondo della medicina.

Sempre nel 2016 partecipa alla 1° Biennale delle Dolomiti a Cibiana di Cadore (BL) con un’istallazione site specific sul contrasto fra violenza e compassione.

Nel 2017 la personale “REFECTORY” a Ca’ Zenobio (VE) – Padiglione Nazionale Armenia – 57 Biennale di Venezia. “Refettorio” (dal latino “reficere” ristorare) è il punto di partenza per il progetto culturale elaborato da Antonia Trevisan.

Nel 2018 “UN NIDO DI PERLE” Museo del Vetro a Murano. Venezia con la sua laguna sono un Nido preziosissimo di una civiltà straordinaria.

Nel 2022 la personale “ASSONANZE” nella ex Chiesa della Misericordia a Perugia. La mostra vuole mettere in luce le “ASSONANZE” tra due mondi diversi, il Veneto e l’Umbria, entrambi vissuti e amati dall’artista.

Sempre nel 2022 “LA CURA” a Mirano ParDes (VE) su progetto di Maria Luisa Trevisan e Tobia Ravà: un invito a rileggere una parola decisiva per dare un volto più umano a questa umanità che appare spesso priva di empatia e sempre più disumanizzata.

Ancora nel 2022 “RESISTENTI – PENSIERI E OPERE DI PACE” presso Emergency Giudecca Venezia, collettiva ad opera di Francesca Brandes e Maria Teresa Sega con la partecipazione di Ottavia Piccolo in sostegno alle donne che riescono a resistere con coraggio e creatività alla cancellazione della libertà, alla sottrazione di diritti e alla violenza.

Nel 2023 “DIA’-LOGOS ATTRAVERSO PAROLE IN COMUNE” al Cassero Medioevale di Prato a cura di Erica Romano. Le artiste Antonia Trevisan e Laura Facchini dimostrano che nessun incontro, quando autentico, può lasciare indifferenti. È allora che l’indifferenza cede il passo alla contaminazione che genera originalità ma anche nuove forme di legami.