Nasce a Teramo nel 1973. Conseguita la maturità presso il Liceo artistico si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, dove si diploma nel corso di pittura nel 1997. Vive e lavora a Bologna.

IL DESIDERABILE e IL DESIDERATO
Analizzare le nuove opere di Antonella Cinelli può apparire apparentemente facile. Si tratta senza alcun dubbio di lavori che dichiarano da subito il loro àmbito di appartenenza, esprimono sensazioni accattivanti, una ricerca immediata di confidenza per la naturale morbidezza nella lettura.

Le nudità silenziose di Antonella Cinelli ci portano a suggestioni sussurrate, ci conducono a passo lento all’interno dell’essenza prima della Femminilità. Le braccia, le gambe, le schiene arcuate nella luce, i seni, sono descritti dalla Cinelli per sé e le sue amiche, per sé e le altre donne che le guardano. Il maschio non è fuori, ma è a distanza, non è escluso dalla lettura, ma ciò che traspare non è il desiderio femminile di sedurre, di conquistare. E’ un messaggio da donna a donna, perché l’uomo capisca e trovi la giusta traccia, segua il silenzio, la lentezza, il respiro sommesso.
Sono sicuramente corpi che esprimono sensualità. Sono giovani corpi compatti, sinuosi, desiderabili, ma il loro essere, nell’attimo della rappresentazione, è autoreferenziale, si sviluppa e si risolve dentro di sé, a proprio beneficio. E’ un darsi piacere quello di Antonella Cinelli, un dare piacere a chi è dentro il quadro, un dare piacere a chi coglie questo piacere. C’è una sorta di impossibilità alla rapina, che tanto riguarda, rappresenta ed è rappresentato dal corpo femminile nel cinema, nella pubblicità, nella pornografia. La Cinelli difende questa intimità femminile con delicatezza, eleganza, sobrietà.

La novità stilistica di questa pittura è l’inserimento prepotente di una prospettiva insolita, ravvicinata, sghemba, riconducibile alla modernità di un taglio di lettura pi√π cinematografico che pittorico. Caravaggesca anche, se si guarda la violenza gentile della luce che snuda le anatomie con fermezza e perizia, accompagnandone la conoscenza e lo svelamento. Le anatomie sembrano appena celate sotto una pelle sottile che copre gli studi approfonditi sul disegno. Antonella Cinelli procede con lenta meditazione sulle tecniche e sul loro rispondere, si diceva. Sembra quasi che quelle parole scritte che attraversano i fondi scuri siano il proseguimento del suo silenzioso ragionare. Appunti, note, tracce di diario.
Con la naturale tensione di chi sente prima di rappresentare, la pittrice offre un ritratto convincente e maturo di una nuova generazione di donne e di artiste che non aggrediscono per affermarsi, che non rinunciano al loro ruolo millenario per assumere personalità e ruoli propri dell’altro sesso, che spaziano nei secoli con la certezza che la cultura sia un dono, e non una gabbia.
Così facendo il Desiderabile diviene Desiderato.