Si è diplomato in pittura alI’Accademia di Belle Arti di Brera, nella quale insegna; vive e lavora a Milano, dove è nato nel 1969.
La pittura si presenta come un campo di concomitanti tensioni figurali dove la forza combinatoria del colore e del segno fondono artificiale e naturale, fisico e virtuale in un’oscillazione continua dall’uno all’altro polo della dialettica superficie-profondità; questo crea la dinamica concettuale dell’opera, nella quale si organizzano molteplici energie capaci di attraversarla in un fitto reticolo di direzioni interpretative.
L’assunto che l’artista è inventore di mondi resi credibili dalla forza della sua stessa creazione trova in Dany Vescovi una probante conferma: l’occhio dello spettatore è attratto come al vetro di un’enorme vasca dove fluttuano leggere realtà lamellari o consistenze floreali trasparenti, aggrappate a uno sfondo che è esso stesso limite e nel contempo allusione di ulteriore profondità. L’operazione è quella di trasgredire l’ordine logico di vedere le cose, assegnando loro un ruolo diverso da quello stabilito nella consuetudine conoscitiva; in tale capovolgimento degli effetti sta gran parte della sostanza pittorica di questo artista, in cui convivono assonanze con la tecnica fotografica, aperture da “messa a fuoco”, manualità tradizionale nella stesura, memoria e presenza di acquisizioni telematiche.
Una lente d’ingrandimento ingigantisce i dettagli più insignificanti del mondo circostante (soprattutto vegetale) e li trasforma in protagonisti assoluti di un universo surreale, dove le cose sono diventate presenze che si affermano in macrodimensione secondo una tecnica di derivazione fotografica. In tal modo i dipinti di Dany Vescovi sono paesaggi fantastici dove il fascino dell’amplificazione figurale si misura in una composizione senza alcuna traccia d’eventuale riconoscibilità. In un’operazione opposta a quella della messa a fuoco l’artista sfibra i contorni e il corpo della figura fino a coglierne l’essenza primaria; il tutto mentre la luce che si deposita sulle forme ha un’intonazione fredda, di matrice elettronica.